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Ridere è una cosa seria. Come non si possono apprendere le cose serie senza conoscere il loro contrario
2008
L'analisi della trattazione ciceroniana sul ridicolo (Cic. de oratore II, 216-285) vuole descrivere le coordinate generali di una proposta didattica in cui la rilevanza culturale del testo latino emerge dall'intreccio della logica della sintassi e della logica del contenuto. Nel corpus testuale analizzato si mette in rilievo la dipendenza del ridicolo da meccanismi pragmatici che regolano l'atto della comunicazione e la sua stretta connessione con i codici socioculturali e linguistici della comunità che lo esprime.
Sconfinamenti. La strana storia della letteratura in Roma antica
2018
Oggetto di questo contributo è l'analisi di come, nella letteratura latina, lo “sconfinamento” rappresenti un principio vitale e virale di rinnovamento, che funziona sul piano delle forme letterarie ma anche delle idee, dei significati, delle proposte etiche e politiche che queste vogliono mettere in circolo.
Non ita certandi cupidus (Lucr. 3.5). Competizione e modelli etici nel de rerum natura di Lucrezio
2017
"Clementia Caesaris". Modelli etici, parenesi e retorica dell'esilio. PREMESSA
2008
Lo 'stigma' dell'estraneità: il beneficium tra volontà e virtù (Sen. ben. 1,1,8: Omni in officio magni aestimetur dantis voluntas)
2009
From the primary role which the function of 'dans' assumes in De beneficiis, the text decontextualizes itself in order to contextualize itself again in the perspective of the reader, producing a relational game crossed by gestures and words which, marking the friction voluntas/non voluntas, activate or disconfirm the interpersonal relation. In this light in the treatise the use of integrated knowledges, such as socio-psycological one and the pragmatics of communication becomes precious in a cultural frame of reference that explains the workings and the relational attitudes triggered by the relation benefactor/benefited.
Ercole e il serpente. Figure di ricordo, modelli mitici, modelli etici nel "de beneficiis" di Seneca
2009
Benefattori e beneficati. La relazione asimmetrica nel "de beneficiis" di Seneca.
2009
Marco Tullio Cicerone, De officiis. Quel che è giusto fare
2019
Nel 44 a. C., in un periodo di profonda crisi delle istituzioni sociali e politiche di Roma, Cicerone dedica al figlio Marco un trattato che intende riordinare le forme dell’interazione tra i cittadini e rifondare la res publica. Consapevole che l’antico sistema di valori è ormai superato, Cicerone tenta di organizzare un sistema di trasmissione della memoria fra generazioni, regole di comportamento che indichino «quel che è giusto fare» ai giovani della città, cui tocca ripartire dalle rovine ancora fumanti dello stato. Una specie di «Etica spiegata a mio figlio», come si intitolerebbe oggi, che è diventata uno snodo fondamentale per il mondo latino, medievale e moderno, permeando la cultu…